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Sono ancora in convalescenza post alluvione.
La biennale della prossimità numero 0 se ne è andata .
Ma facciano un po’ di cronaca.

Il 3 ottobre , conferenza stampa in piazza Don Gallo , con gli assessori e con il presidente del municipio. Ci siamo , diamo alta visibilità all’evento, ci sono tutte le televisioni locali, interviste , foto ,tutto va alla grande .Li capiamo in modo definitivo che abbiamo fatto il salto, abbiamo creato un evento nazionale e ne siamo all’altezza, quindi sereni dentro.

L’8 ottobre sono ospite del tg3 regionale , più di 100000 persone che ci guardano!!!comincio con una battuta sulle previsioni nefaste dell’arpa ligure smentendole .
In quei giorni gli amici genovesi s’inventano l’impossibile , bisogna recuperare tavoli, sedie , contattare gli elettricisti, confermare le targhe dei mezzi, chiedere conto all’ufficio affissione , coordinare i coordinatori d’area, contattare le cuoche per l’aperitivo e la cena , pensare a come proteggere i seminari dalle possibili piogge …..l’ambiente è teso, un misto tra la paura di non farcela , la voglia di fare bella figura dopo tutto il culo che si sono fatti , e la certezza che lo si deve fare.
Tra di noi sappiamo che non è più il momento della discussione , ma che ognuno di noi deve pedalare a testa bassa facendo bene il proprio pezzo. Si delineano ruoli, ci si integra il più possibili , si sorvola sugli errori e sulle incomprensioni e i non detti, ci cerchiamo e ci troviamo. Ci conoscevamo da prima ma non sapevamo se eravamo capaci di fare squadra. Oggi sappiamo che siamo in grado di fare squadra e raggiungere l’obbiettivo.
Attorno a noi abbiamo sentito la biennale crescere, a giugno eravamo in 37, a luglio una settantina , ai primi di settembre 90 e passa , al traguardo più di 120. Come interpretare tutto questo senza montarci la testa. Il passa parola è stato determinante. L’idea ha vinto la sua sfida , per noi il range di successo era tra i 50 e le 100 partecipazioni. Il giorno prima si iscrivono in due!!!
I malumori ci sono , alcune organizzazioni ci chiedono conto dei soldi, i loro 100€ , altri usano la biennale esclusivamente come marchio per valorizzare il loro prodotto. La cosa più ridicola , 3 giorni prima della biennale viene fuori un manifesto nel centro storico dal titolo : prossimità , un percorso ecumenico, promosso dalle varie confessioni religiosi , nella stessa via della cena collettiva della biennale , negli stessi orari. E’ scontato che sapevano della biennale , è chiaro che l’hanno abusata. Piccolezze umane. Ma per la verità la stragrande maggioranza delle organizzazioni ha capito il senso della biennale , se ne sente la responsabilità e ne sta costruendo la partecipazione. La brochure che trovate sul sito ne è la testimonianza .
In quei giorni ci siamo letti tutte le schede tecniche , la ricchezza dei vari prodotti di prossimità è altissima. Le presenze di persone autorevole nel merito è di grande rilievo nonostante siamo per errore nostro in concomitanza con le giornate dell’economia sociale di Bertinoro. Ci sono offerte per i bimbi , per gli adulti , per gli anziani, per gli stranieri , per i disabili, per i quartieri , per le periferie . Da 15 regioni sono pronti per arrivare e fare una grande festa collettiva. Una festa dove mondi diversi s’incontrano , realtà di culture diverse , dal diavolo all’acqua santa, ma anche di target diversi , disabilità e tossicodipendenze , autismo e profughi , enti pubblici e organizzazione spontanee , mondo che si danno l’occasione per scambiare e idee , progetti , trucchi del mestiere … Mi ha colpito questo gruppo che sta raccogliendo giochi matematici per bambini per costruire una didattica per l’apprendimento scientifico, e per me è chiaro , ragionando per associazioni , che mi devo chiedere come trasportare queste cose nel mio settore… La curiosità è l’anima della biennale
Ho incontrato la troupe che si occuperà del reportage , sono pronti, sono in sette , hanno costruito il racconto, sanno che finiranno sulla RAI , sono felici. Noi anche , sono una scommessa , sono giovani, motivati e lo fanno a gratis. La biennale non si può permettere nulla . Solo da pochi giorni sappiamo che la compagnia di San Paolo ci dà un contributo, meno male eravamo messi male, tanto, tantissimo volontariato. Un anno di lavoro. Un operazione di questo tipo costa circa 70 mila euro ne abbiamo messi insieme 15 ………..Ma verrà bene lo stesso, focaccia ,vino e felici .
La città ci ha messo a disposizione i luoghi tra i più pregiati dei suoi. Le “location” sono meravigliose!!!!
Il Giovedì 9 nel pomeriggio partiamo per Genova .Le squadre stanno caricando , portando , tavoli sedie , schermi , video proiettori , impianti , e tutto il necessario . Sono bagnati fradici, piove.
Ore 18 Quando arriviamo è tutto pronto per l’indomani, ognuno di noi ripassa a mente i propri impegni , i propri discorsi , si chiede se manca qualcosa. Ognuno di noi sa di qualche errore fatto , sa di qualche dimenticanza , forse di qualche torto a qualcuno ma la vera consapevolezza che ci da forza e orgoglio è che ce l’abbiamo fatta.
Cena nei vicoli, un stupendo B&B , a letto e pronti per la biennale
Ore 02 di venerdì: ma chi è che telefona a quest’ora? Non rispondo
Ore 6 chiamano , i primi racconti di allagamenti, qualcuno ci chiede se si va avanti. Ci diamo appuntamenti tutti per le 8 e mezza per decidere sul da farsi.
8 e 30: piove , ci siamo tutti. Che facciamo? c’è il morto. Il primo comunicato ufficiale sul sito : la biennale non è in festa ma cerchiamo di garantire l’ossatura della giornata e per domani si vedrà
In seguito ad alcune telefonate passiamo al secondo comunicato di vicinanza e contemporaneamente di senso di responsabilità
11e 02 : allerta 2 dalla città
11 e 20 : l’assessore comunica l’interruzione di qualunque manifestazione pubblica compresa la biennale della prossimità. Terzo comunicato. E’ finita.
Siamo alluvionati….. Andiamo tutti a mangiare un boccone perché nel frattempo qualcuno aveva lavorato per il nostro pranzo. la delusione , lo sconforto si legge sul viso di tutti , siamo frastornati. Qualche risata , ci guardiamo negli occhi , ci siamo.
Dopo pranzo tutti a Palazzo Tursi ad aspettare chi non è stato avvisato. Si forma una piccola assemblea . Sento l’assemblea molto emotiva e so che non è lucida e che non può e non deve decidere per conto della biennale. Qualcuno propone che come biennale si vada tutti a spalare. In quel momento sono certo che è arrivato il momento di andarmene e rispondo “una cosa per volta”. Prendo e vado verso la stazione …
Arrivano telefonate , messaggi, sento grande vicinanza .
Il treno è alla stessa altezza del fiume, speriamo non esondi …..
Ore 20 : sono a casa

Il 3 novembre ci ritroviamo a Milano per decidere cosa fare. Sicuramente la voglia è di dare continuità. Molti mi hanno chiesto se si poteva posticipare , io so che non è possibile , si deve ricominciare da capo, trovare risorse , mobilitare la rete, ritrovare le giuste motivazioni , questa volta sapendo che cosa ci aspetta.
Siate certi La biennale della prossimità si farà , vi terremo informati !!! nel frattempo costruiamo la rete nazionale per la prossimità .

Georges