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Lo sport che unisce oltre ogni immaginazione. Save The Youths M.Pacini è una associazione polisportiva dilettantistica (APD), costituita nel 2018 La squadra di calcio Save The Youths M.Pacini sta disputando il campionato di terza categoria girone G della provincia di Fermo della F.I.G.C./Lega Nazionale Dilettanti ed è costituita prevalentemente da richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (27 tesserati), opinion leader, giovani con disabilità intellettiva e relazionale, volontari della Fattoria Sociale Montepacini e dello SPRAR (8 tesserati). Save The Youths M.Pacini nasce nell’alveo dell’esperienza di agricoltura sociale della Fattoria Montepacini, associazione culturale costituita da volontari, persone disabili, richiedenti asilo e genitori che dal 2012 in modo informale e dal 2016 con atto costitutivo e in modo ufficiale, gestisce 13 ettari di proprietà del Comune di Fermo con conduzione in biologico e realizza servizi quali la vendita diretta di cassette (Gruppo di acquisto solidale denominato CSA Comunità di Supporto Agricoltura) con i prodotti freschi e di stagione, un centro estivo in campagna rivolto a minori e minori disabili dai 4 ai 14 anni, una squadra di calcio il Soccer Dream Montepacini che, dopo aver disputato diversi campionati di calcio a 7 integrato (4 persone con disabilità e 3 richiedenti asilo aiutanti), dal 2018 partecipa al campionato di IV categoria della F.I.G.C. riservato a persone con disabilità intellettiva e relazionale. La Fattoria Sociale Montepacini inoltre promuove cicli di incontri e presentazione di libri (relazioni, cura, beni comuni), corsi di formazione sui temi dell’agricoltura sociale, la potatura degli ulivi e della vite. Nella Fattoria Sociale Montepacini sono coinvolti 23 giovani adulti disabili, richiedenti asilo, educatori, volontari e genitori.

Non solo calcio. Save The Youths M.Pacini è qualcosa di più di una squadra di calcio con richiedenti asilo iscritta ad un campionato della Federazione (che già di per sé è un obiettivo importante e una delle prime esperienze sul territorio nazionale). L’APD è concretamente impegnata sul versante del problem solving, nella ricerca di soluzioni abitative e lavorative per quegli atleti che, soprattutto dopo l’approvazione del Decreto Salvini, si trovano oggettivamente “in mezzo alla strada”, impossibilitati a rimanere nei centri di accoglienza e ad essere trasferiti/presi in carico in uno SPRAR (sistema pubblico di protezione). La rete solidale dei volontari che operano in Save The Youths ha affrontato e risolto positivamente alcune situazioni di emergenza ed é costantemente impegnata in tal senso. Non riteniamo superfluo evidenziare che tra i soci fondatori dell’APD 3 degli attuali 8 componenti del direttivo sono richiedenti asilo ed il Presidente è Muhamed Lamin Marr, che nel 2017 ha dato vita alla onlus “Save The Youths Action Group”, nonché il carattere unitario dell’esperienza di Save The Youths M.Pacini che coinvolge calciatori provenienti dal Gambia, dal Mali, dal Senegal, dalla Costa d’Avorio, dal Niger, dalla Nigeria ecc..

Un 25 aprile speciale. Il 25 aprile del 2018 nella Fattoria Montepacini si è svolta una giornata di incontri, dibattiti, musica e sport per l’anniversario della Liberazione. In quell’occasione è stato organizzato un quadrangolare di calcio ove erano presenti oltre al Soccer Dream Montepacini (team con giovani adulti disabili), una compagine dell’Amministrazione Comunale, la nazionale calzaturieri e una squadra di richiedenti asilo. L’idea è nata in quel contesto ed è nata per valorizzare ulteriormente la relazione di aiuto tra richiedenti asilo e giovani adulti disabili, già sperimentata nel Soccer Dream a livello sportivo e nella Fattoria Sociale Montepacini nell’ambito dei lavori agricoli. Successivamente (mese di giugno) la Fattoria Sociale e il Soccer Dream hanno promosso insieme all’associazione degli allenatori di calcio ed alla Lega Nazionale Dilettanti un incontro pubblico e in quella sede sono stati avviati i primi contatti con il presidente della LND della provincia di Fermo Pino Malaspina e la F.I.G.C.

Puntare in alto. L’idea centrale del progetto era iscrivere una squadra con prevalenza di richiedenti asilo, volontari e persone con disabilità (per assicurare l’integrazione tra le diverse componenti) non ad un campionato UISP o del CSI ma ad un campionato della Federazione Nazionale, da molti ritenuta una mission impossibile. Di seguito la costituzione dell’APD con il coinvolgimento delle diverse anime: Fattoria Sociale, Sprar, Soccer Dream, Save The Youths Action Group, volontari, opinion leader, gli Assessorati alla cultura dei Comuni di Fermo e Porto San Giorgio.

Le persone si attivano. Il livello di attivazione è stato sin da subito molto positivo. Ad esempio, agli allenamenti, in programma tutti i martedì e giovedì, nonostante le difficoltà del trasporto per raggiungere il campo (che si trova Porto San Giorgio) la partecipazione dei richiedenti asilo è stata altissima. Sono pervenute numerosissime richieste di partecipazione in un numero di molto superiore all’effettivo tesseramento concretizzato (27). Agli allenamenti partecipano anche richiedenti asilo non tesserati ma che a tutti gli effetti sono parte integrante e attiva del progetto.

Criticità. Ci sono state diverse difficoltà in relazione al tesseramento (il tesseramento dei primi 13 richiedenti asilo ammessi dalla Federazione è stato autorizzato 24 ore prima dell’inizio del campionato), al reperimento di un campo per gli allenamenti (purtroppo diverso dal campo ove vengono disputate le partite in casa), al trasporto per recarsi agli allenamenti e per le trasferte (solo uno dei richiedenti asilo, attualmente, dispone della patente e dell’automobile). Altra difficoltà registrata è quella relativa alla impossibilità di fare fronte a tutte le richieste di tesseramento da parte dei richiedenti asilo, in numero troppo elevato in relazione agli spazi ed alle possibilità oggettive (tutti comunque possono partecipare agli allenamenti).

Sostenibilità. Il progetto si sostiene grazie a varie fonti: l’Autofinanziamento dei volontari, le donazioni/ erogazioni liberali, la raccolta fondi attraverso “cene di solidarietà” e iniziative di beneficenza; Il costo complessivo si aggira sui 10.000/12.000 euro annuali ed è comprensivo di affitto campo allenamenti, materiali (palloni, cinesini, ostacoli, divise, sanitari ecc.), tesseramento, amministrative varie (registrazione ecc.). Le spese di trasporto sono a carico dei volontari e al momento sono escluse dal conteggio. L’impegno di tempo medio dei volontari è di circa 10/12 ore settimanali comprensivo di trasporto e allenamenti (due volte a settima + partita del sabato/domenica e delle attività sociali di sostegno per il lavoro, tirocini, ricerca abitazione, conferenze, incontri, gestione pagina fb e comunicazione ecc.). Qualche ora in più (15/16) per alcuni dei dirigenti con incarichi specifici (presidente, vicepresidente e segretario tesoriere) in relazione ai rapporti istituzionali e gestionali. I volontari sono: richiedenti asilo, volontari della Fattoria Sociale Montepacini e dello Sprar e opinion leader tutti con un (a nostro avviso) elevato livello di competenza e comunque tutti molto motivati ed “empatici”.

Un progetto da copiare. Il progetto è riproducibile e in tal senso abbiamo avviato contatti con altre realtà della Regione Marche (Pesaro) e altre città in Italia (Livorno) per mettere in rete le esperienze e consolidarle nel contempo. Il progetto è replicabile anche in altri contesti territoriali, quantomeno per quanto riguarda il coinvolgimento dei richiedenti asilo. Più complesso per quanto attiene la relazione di aiuto richiedenti asilo/volontari e giovani adulti disabili. Le caratteristiche fondamentali sono crederci e impegnarsi seriamente.

Chi guida il progetto. C’è un direttivo di 8 persone con compiti abbastanza predefiniti. Nel progetto sono coinvolti, orizzontalmente, con compiti specifici, altri volontari (tesserati e non) sulla base delle disponibilità.  Gli incontri del direttivo rispettano le regole e le modalità previste nello statuto. Altri incontri hanno carattere informale o se strutturati come seminari e convegni rispondono ad una ripartizione dei compiti.

I numeri

  • Beneficiari: Richiedenti asilo tesserati 27 + 5 che partecipano agli allenamenti
  • Volontari tesserati 8 di cui 3 con disabilita’
  • Volontari non tesserati 6
  • Le persone indirettamente coinvolte sono prevalentemente richiedenti asilo che seguono le attività della squadra e sostenitori del progetto, familiari ecc. (pubblico durante le partite). Numero variabile da 100 a 150 persone.